Ingegneri, l'ambiente per progresso e occupazione

10/09/2014 Ingegneri, l'ambiente per progresso e occupazione

Recupero e messa in sicurezza degli edifici a rischio

Il CNI alla seconda giornata del Congresso nazionale a Caserta: "Il recupero e la messa in sicurezza degli edifici a rischio per dissesto idrogeologico o sismicità del suolo può dare posti di lavoro e ripresa economica. Basta lavorare sull'emergenza, dobbiamo fare prevenzione" . L'ex Ministro al Lavoro Giovannini le conoscenze tecniche, quelle ambientali, sociali e tecnologiche, proprie degli ingegneri, vanno messe insieme per sviluppare servizi nuovi che fanno innovazione e fanno crescere il Paese" "L'ambiente e il mondo del lavoro sono sempre più collegati ed è da qui che si riparte per creare occupazione e progresso". Così il Prof. Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro e ora docente all'Università Tor Vergata di Roma, è intervenuto al 59esimo Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri, dal titolo "Il futuro oggi. Crescita, sostenibilità, legalità", in corso a Caserta fino a venerdì 12 settembre. Una tre giorni con cui gli ingegneri intendono offrire alla politica e al Governo la propria disponibilità a intraprendere un percorso per uscire dalla crisi a partire dal lavoro di recupero degli edifici a rischio idrogeologico. "Si tratta di un investimento di 93 miliardi per mettere in sicurezza circa 12 milioni di strutture e le persone che le abitano" sottolinea il consigliere del CNI, Raffaele Solustri. "La questione ambientale è ormai imprescindibile - continua - e noi ingegneri sappiamo bene che la direzione è quella della sostenibilità e proprio su questo tema il CNI ha creato una carta eco etica dedicata alla prevenzione del consumo del territorio e del dissesto, al recupero degli edifici fino alla questione dei rifiuti. Bisogna sostenere la green economy e su questo possiamo dare un contributo fondamentale". Dunque, non più consumo di suolo, ma tutela e salvaguardia. "È una grande opportunità - continua Giovannini - perché non si tratta di svolgere nuove attività, ma di compierne di diverse dal passato, con una quantità e una qualità di lavoro più elevate. Un conto è far crescere un palazzo in pochi mesi, un altro è ripensare un intero quartiere. In questo secondo caso servono artigiani, designer e tante altre professioni, e dunque non solo il valore aggiunto è più elevato, ma anche la quantità di lavoro messa in campo. Per fare tutto questo, la formazione per sapere utilizzare bene i dati è fondamentale. Le nuove tecnologie, infatti, sono basilari per immaginare nuovi materiali, nuove combinazioni tra i materiali e nuovi design. Ecco perché le conoscenze tecniche, quelle ambientali, sociali e tecnologiche, proprie degli ingegneri, vanno messe insieme per sviluppare servizi nuovi che fanno innovazione e fanno crescere il paese". Ufficio Stampa Segni e Suoni 0712905005

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Il CNI al congresso di Caserta: dobbiamo fare prevenzione