Nuovo Codice Appalti:

Il testo delude i professionisti tecnici

La Rete delle Professioni Tecniche esprime, in una nota, una posizione critica nei confronti del testo del Codice Appalti discusso oggi in via preliminare dal Consiglio dei Ministri. Tuttavia, spera che nei prossimi passaggi possano essere inseriti i giusti correttivi. 

Zambrano: “Un testo deludente: sembra tradire lo spirito della Legge delega sulla centralità della progettazione. Contiamo ancora sulla possibilità di modifiche”. 

Il Consiglio dei Ministri ha dato vita oggi all’esame preliminare del nuovo Codice Appalti. La lettura del testo approvato dal Governo ha suscitato la reazione critica della Rete delle Professioni Tecniche. 

“Si tratta di un testo – ha dichiarato Armando Zambrano, Coordinatore della Rete e Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri – che tradisce lo spirito della Legge delega circa la centralità della progettazione. Siamo di fronte ad un arretramento rispetto alla normativa precedente, in particolare se ci riferiamo alla Determinazione Anac 4/2015”. 

Come già sottolineato nei giorni precedenti, la Rete delle Professioni Tecniche lamenta, innanzitutto, la scomparsa, nel Codice, di una parte specifica dedicata ai servizi di ingegneria e architettura. I servizi dei professionisti tecnici, infatti, risultano dispersi nelle varie pieghe del Codice. Inoltre, i progettisti interni alla pubblica amministrazione, a differenza di quanto chiedeva la Rete, potranno continuare ad essere sprovvisti dell’iscrizione ad un Ordine, essendo sufficiente la sola abilitazione. 

Un altro punto molto criticato dai professionisti tecnici italiani è la non obbligatorietà del Dm 143 (cosiddetto “decreto parametri”) per la determinazione del corrispettivo da porre a base di gara. Senza contare che la limitazione all’appalto integrato risulta scomparsa dai radar e la cauzione diventa obbligatoria anche per la progettazione. In compenso, la Rete giudica positivamente la riproposizione dei requisiti richiesti alle Società di Ingegneria che le mette sullo stesso livello delle Società tra Professionisti, evitando un’incresciosa sanatoria a favore delle prime che a più riprese si era tentato di far passare. 

“Il testo – ha concluso Zambrano – non ha tenuto conto delle osservazioni dei professionisti tecnici e per questo ci auguriamo che, in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri, che varerà il testo definitivo, vengano apportate le giuste correzioni. In ogni caso riproporremo le nostre idee in tutte le sedi istituzionali, a cominciare dalle commissioni parlamentari che dovranno esprimere il loro parere sul provvedimento”. 

Roma 4.3.2016

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Comunicato stampa